Educazione

Affari di famiglia

Quante persone della famiglia possono partecipare al corso di educazione?

È una domanda che mi sento rivolgere spesso e proprio ieri è capitato di nuovo. Ovviamente tutti! E anche di più!

Per me la risposta è scontata, ma nella storia dell’addestramento non è sempre stato così!

C’è stato un periodo in cui addirittura il cane veniva lasciato dall’addestratore per un certo periodo e poi veniva riconsegnato alla famiglia.

In un articolo precedente vi ho parlato della differenza tra educazione e addestramento, e questo ne è proprio un esempio classico.


Prima di tutto la coerenza

Quando viviamo da soli con un cane, le cose filano piuttosto lisce. Ognuno ha i suoi spazi e il cane impara piuttosto in fretta cosa fare per farci felici. Anche noi impariamo piuttosto in fretta cosa vuole da noi e, in generale, lo accontentiamo se non ci crea troppi problemi.

Ma quando siamo in due, tre, quattro ad accogliere un cagnolino in casa, ognuno lo fa a modo suo. C’è chi è più rigido e chi è più morbido. Chi è disposto a giocare a “morsi e unghiate” e chi invece ama giochi più tranquilli. C’è chi ama dividere il divano con una palla di pelo morbida e calda e chi proprio non sopporta di trovare peli ovunque. Insomma, ognuno la vede a modo suo e si finisce per fare una gran confusione.


In tutto questo il cane non sa bene cosa fare

Il nostro mondo non è “codificato” nel suo DNA ed ha bisogno di qualcuno che gli dica come comportarsi.

Ovviamente, se ognuno gli dice una cosa diversa, sceglierà di fare quello che preferisce o, addirittura, potrebbe decidere di non dare retta proprio a nessuno. Penserà di essere finito in una gabbia di matti.

Per prima cosa, quindi, bisogna essere coerenti.


Definire un linguaggio comune

Non dico che bisogna proprio mettersi a tavolino, ma è bene essere tutti d’accordo da subito su cosa vogliamo che il nostro cane faccia.

Può non essere così facile, ma è fondamentale che almeno in un primo tempo tutti si comportino allo stesso modo con il nuovo arrivato. Può essere utile scrivere da qualche parte le regole della famiglia, in modo che tutti sappiano come comportarsi nelle varie situazioni.


Raccogliere le esigenze di tutti

Ovviamente anche il cane ha delle esigenze e le regole devono tenerne conto. Tutti i membri della famiglia devono capire e rispettare le esigenze del cane.

Il compito di un educatore è proprio questo: fare da intermediario tra le esigenze del cane e quelle di tutto il resto del “branco”. Per questo è importante conoscere tutti i membri della famiglia.

Ognuno all’interno della famiglia ricopre un ruolo e, quando arriva il cane, ci si dividono i compiti. C’è chi lo porta fuori, chi ci gioca, chi gli dà da mangiare. Ma poi ciascuno deve poter essere intercambiabile e questo può avvenire solo se tutti conoscono il cane in tutte le sue sfaccettature.


L’Inno alla gioia

Quando ero alle medie, ci insegnavano a suonare il flauto. Tra le melodie c’era l’Inno alla gioia, ma il risultato era tutt’altro che gioioso! Crescendo, ho avuto modo di ascoltarlo eseguito da un’orchestra: una trasformazione totale, da musichetta stonata a capolavoro sinfonico.

Ecco, l’educazione è proprio così: puoi affidarti ai vecchi metodi e ottenere una musichetta del piffero, oppure coinvolgere la famiglia e creare un’armonia perfetta.

Cosa scegli di fare?

Foto di CDC su Unsplash
Rossana
Author: Rossana

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