Dalla A alla Zampa,  Educazione

B come Bravo

Facciamo un esperimento ti va?

Prova a dire al tuo cane una parola che conosce tipo “Pappa”, “Biscotto”, o “Andiamo a Spasso”. Sai gia’ cosa accadra’! Comincera’ ad agitarsi, andra’ verso la cucina o verso la porta d’ingresso o verso la dispensa dove tieni i suoi biscotti.

Se fai un po’ piu’ di attenzione vedrai che, in particolare nei primi due casi, molto probabilmente si lecchera’ le labbra pregustando gia’ il boccone o i suoi croccantini preferiti. Se fai ancora piu’ attenzione vedrai che le pupille si sono allargate! Ti sta prestando attenzione e tutto il suo corpo si prepara a qualcosa di buono. Quella parola ha effetto a un livello molto basso della sua coscienza ed ha effetti impercettibili dall’esterno ma molto profondi.

Tutto questo si chiama “riflesso condizionato”. Accade tanto negli animali quanto negli esseri umani ed è il motivo per cui ti sembra che ti facciano male i denti quando senti il trapano del dentista o per cui devi voltarti quando ti fanno una puntura se hai paura degli aghi.

Foto di Misael Moreno su Unsplash

Ovviamente ha effetto sia per le cose positive (quando ricevi un premio) che per le cose negative (quando ricevi una punizione), ma siccome le punizioni non mi piacciono consentimi di fare solo esempi positivi!

Praticamente se uno dei nostri sensi percepisce qualcosa che conosce ne anticipa il risultato e dice al cervello cosa “aspettarsi”.

Ma cosa c’entra tutto questo con l’educazione?

Quando abbiamo a che fare con un cane, o qualsiasi altro animale, la grossa difficoltà che incontriamo nell’educarlo è proprio dirgli cosa ci piace e cosa non ci piace. Questo per due motivi principalmente:

  1. parliamo lingue diverse quindi comunicare non è affatto semplice
  2. ci piacciono (o non ci piacciono) cose diverse (ad esempio abbaiare al cancello non è sbagliato per un cane ma per il nostro vicino lo è eccome!!!)

I riflessi condizionati ci aiutano a superare queste due barriere perché ci permettono di far piacere al cane qualcosa che piace a noi. Chiqui non vuole entrare in casa ma siccome prenderà un biscotto entra volentieri.

Se vuoi saperne di più sull’educazione cinofila vieni a trovarci in

via di Pianabella 30 a Ostia Antica

e studieremo insieme un percorso adatto a te e al tuo cane.



L’Importanza del bravo nel Rinforzo

Perché allora questa parola è così importante? Basterebbe dare al cane un bocconcino ogni volta che fa la cosa giusta per forzare i suoi comportamenti futuri!

Foto di Samantha Jean su Unsplash

Se però ogni volta che Chiqui (la mia cagnolina) fa una cosa giusta prima di darle un biscotto, o la pallina, o prima di farle un grattino sotto il musetto le dico “Brava” assocerà a quella parola l’idea del premio e questo mi tornerà utile tutte le volte che non ho il premio a portata di mano. Nell’agility i cani devono affrontare tanti ostacoli e all’inizio gli diamo un premio per ogni ostacolo. Ma quando andranno in gara non possono essere premiati fino a che non escono dal campo. La parola “bravo” ci aiuta a liberarci dai premi.

Un altro esperimento: parola di lode o premio Sociale?

Mi ha fatto sempre sorridere l’espressione “parola di Lode” ma esprime bene il significato di questa importante parolina. E ci aiuta a distinguerla dal “bravo” detto come premio.

Infatti proviamo a fare un altro esperimento. Prova a dire al tuo cane, non un semplice bravo, ma un bravo entusiasta. Magari puoi enfatizzarlo dicendo “ma sei proprio un bravo cane, ma chi è il cagnolino più bello della casa”. Allora vedrai che si agiterà, magari comincerà a saltare, e a farti le feste. Allora quel bravo non è più un segnale che sta per arrivare un premio, è il premio stesso! Un premio sociale, che fa leva su quel tipo di motivazione. (più avanti parleremo delle motivazioni)

Quando e come usarlo

Foto di Pawtography Perth su Unsplash

Quando diamo il premio il nostro cagnolino capisce che abbiamo finito, che non gli stiamo chiedendo altro. Quindi se vogliamo che il nostro cane rimanga concentrato il “bravo” deve essere il più semplice possibile perché è solo un segnale. Alla fine dell’esercizio possiamo (e dobbiamo) esultare perché oltre a dirgli che ha fatto bene lo stiamo anche premiando con la nostra felicità.

Usalo!

Ora che sai come funziona questa piccola ma potente parolina non ti resta che usarla, per insegnare al tuo cane tutto quello che vuoi!!!

Se vuoi saperne di più sull’educazione cinofila vieni a trovarci in

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Rossana
Author: Rossana

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