A come Agility
Mettersi in gioco
Immagina di entrare in campo con il tuo cane al guinzaglio. Davanti a te il percorso. Fuori dal campo, intorno a te altre persone che incitano i loro cani per prepararli alla gara.
Una voce al megafono annuncia i binomi a seguire.
Arrivato davanti al primo ostacolo, ti fermi, ti volti, guardi il cane: si sta guardando intorno e sai esattamente cosa pensa.
Sta rapidamente valutando tutte le possibili minacce:
il giudice: pericolo,
il cane vicino la rete: pericolo,
il rumore di una macchina in lontananza: pericolo.
Bach era cosi’: non staccava mai! Si sentiva responsabile per me e quando eravamo fuori casa doveva controllare ogni cosa, essere sicuro che niente potesse farci/farmi male.
Iperprotettivo
Povero Bach, che peso doveva sentirsi addosso!
Negli anni non ero mai riuscita a spiegargli che poteva rilassarsi, che sapevo cavarmela, che sapevo gestire la situazione.
Avevo provato anche a fare la voce grossa ma dovevo essergli sembrata veramente ridicola. Chi volevo prendere in giro cosi’: bassina e decisamente poco muscolosa!
L’agility era la nostra ultima spiaggia, la MIA ultima spiaggia per convincerlo che sapevo davvero come farlo divertire, che sapevo sul serio cosa fare.
Rassegnazione
Mentre sganciavo il guinzaglio sapevo esattamente cosa sarebbe successo. Quello che accadeva sempre. Uno, due, tre ostacoli e poi se ne andrà.
Andrà a controllare il giudice, quel cane contro la rete e magari farà un giro di campo per poi tornare da me quando tutto sarà sotto controllo.
Non gli chiesi di mettersi seduto.
Sapevo che ubbidire a quella richiesta non significava riconoscermi una qualche autorità. Non significava fidarsi di me o affidarsi a me.
Ma non ero ancora del tutto rassegnata e l’ansia da prestazione e la vergogna per quel cane che proprio non voleva starmi a sentire erano rimaste fuori dal campo. Volevo solo che anche lui facesse lo stesso: lasciare fuori l’ansia e la paura.
Comunicare
Immagina di avere davanti a te un animale, di un altra specie, che tiene a te cosi’ tanto da non poter fare a meno di proteggerti anche quando tutto per lui è orribile e spaventoso.
E se solo potessi glielo diresti in italiano che non è cosi’ orribile e che nessuno vuole fargli del male.
Eravamo cosi’ io e Bach: non riuscivamo a comunicare. Non sapevamo proprio come dirci le cose.
Provarci ancora
Lasciai cadere il guinzaglio alle nostre spalle, gli sollevai il muso e lo guardai negli occhi pensando “siamo solo io e te e questa cosa la facciamo insieme, solo Io e Te!”.
Mi voltai e cominciai a correre: uno, due, tre ostacoli ed era ancora con me. quattro, cinque ostacoli ed era ancora con me. Mi dissi “almeno abbiamo fatto un progresso”. Continuavo a correre senza voltarmi per paura di non trovarlo ma con la coda dell’occhio lo vedevo, sei, sette, otto ostacoli e ancora non se ne era andato! E continuammo, insieme.
Arrivammo fino in fondo, senza un rifiuto, senza una stecca, senza un errore! Percorso netto!!!! Lo avevamo fatto insieme io e lui e nessun altro.
Fiducia
Da quel giorno, le altre poche gare che facemmo insieme furono tutti percorsi netti. Nessun errore, nessun rifiuto. Il resto del mondo pensava che aveva imparato l’agility, io sapevo che aveva imparato a fidarsi.
Il mio approccio a questa disciplina è stato da sempre più educativo che sportivo. E oggi che sono educatore da tanti anni sento che la vera forza di questo sport è creare un legame.
Se vuoi conoscere piu’ a fondo questo sport e magari provare a cimentarti vieni a trovarci in
via di Pianabella 30 a Ostia Antica
e studieremo insieme un percorso adatto a te e al tuo cane.
La storia e le regole
Ed è quello che preferisco!
Spettacolare, emozionante e divertente! Basterebbero queste tre parole per definire al meglio uno dei più popolari sport cinofili.
L’Agility nasce nel regno unito durante la seconda metà del secolo scorso e trae ispirazione dai percorsi a ostacoli dell’equitazione.
Il percorso è composto da 15/20 ostacoli tra salti, tubi, zone e slalom.
In Italia esistono diversi circuiti che organizzano campionati annuali di questo sport. Tra questi i due più importanti per numero di gare sono
- l’ENCI (Ente nazionale Cinofilia Italiana)
- lo CSEN (Centro sportivo educativo nazionale – ovviamente settore cinfoilia) cui noi siamo affiliati.
Ogni anno le nazionali cinofile di tutto il mondo si danno appuntamento per due grandi eventi:
- il WAO – World Agility Open che nel 2023 si svolgerà in Olanda dal 17 al 23 Maggio (https://www.worldagilityopen.com/)
- il WAC – World Agility Championship che sempre nel 2023 si svolgerà in Inghilterra dal 1 al 6 Agosto (https://worldagilitychampionship.com/)
Negli anni l’agility a livello agonistico è diventata sempre più competitiva.
I percorsi e le manovre sono sempre più complessi e più veloci. Cani e conduttori devono essere entrambi molto allenati per giungere ad alti livelli di competizione.
D’altra parte l’ampia diffusione di centri cinofili ha fatto dell’agility uno sport praticabile facilmente anche a livello amatoriale.
Pro & Contro
Mi piace quando un cane come Bach impara a fidarsi del suo conduttore e due individui separati diventano un vero e proprio binomio.
Affiatamento!
Il contro è che gli ostacoli e i regolamenti sono pensati per cani in ottime condizioni fisiche. Strutturalmente sani e robusti.
L’agility per tutti
Tuttavia, mettendo da parte l’aspetto agonistico, è possibile cimentarsi in questa disciplina con un cagnolino non troppo in forma o anche un po’ più avanti negli anni.
Anche per i cuccioli che non possono e non devono affrontare gli ostacoli fino alla completa formazione della struttura ossea è possibile studiare esercizi di preparazione a questo sport cosi’ divertente.
In ogni caso, sia se scegli di praticare a livello agonistico, sia se scegli di divertirti a livello amatoriale, cerca di rivolgerti ad un professionista in grado di valutare volta per volta il percorso migliore per il tuo binomio.
A differenza di altri sport che richiedono meno sforzo fisico è importante che gli attrezzi siano regolamentari e che l’allenatore tenga sempre presente anche la salute del cane.
Ricorda sempre che il cane non puo’ dirti se ha mal di stomaco, se ha un dolore alla zampa anche leggero o se quel giorno non ha voglia per chissà quale motivo e un bravo allenatore oltre che preparare un bell’allenamento è in grado di dirti se quel giorno il tuo cane puo’ lavorare o è meglio non fargli fare sforzi. Con la pratica sarai perfettamente in grado di riconoscere anche te quando è il caso di allenarsi o no.
Se vuoi conoscere piu’ a fondo questo sport e magari provare a cimentarti vieni a trovarci in
via di Pianabella 30 a Ostia Antica
e studieremo insieme un percorso adatto a te e al tuo cane.