I miei primi passi nella cinofilia
Ho sempre avuto la passione per gli animali che una ventina di anni fa si e’ materializzata in un batuffolo di pelo di circa tre chili.
Nel giro di qualche mese quel tenero cucciolino era diventato uno splendido esemplare di cane meticcio: Bach!
Un imponente incrocio di razze diverse tra cui emergeva il pastore belga.
All’epoca non sapevo molto di cani e, complice la razza predominante, particolarmente reattiva, i nostri inizi furono un po’ burrascosi. Mi rivolsi ad un educatore, metodo tradizionale, a cui devo tantissimo perché mi fece capire che il problema non era del mio cane ma della mia incapacità di gestirlo.
Purtroppo quel metodo non faceva comunque per me dato che sia fisicamente che emotivamente i miei tentativi di impormi non erano assolutamente credibili, ma almeno sapevo che c’era una strada. Dovevo solo capire quale fosse.
Dopo alcuni anni passati a cercare di essere un capo branco forte e risoluto senza troppo successo, sentii parlare di questo sport cinofilo: ” l’agility” e mi rivolsi ad un altro educatore che lavorava in uno dei pochi centri cinodfili in cui si praticava questa disciplina a Roma. Lui, oltre a fare un po’ di agility (con un Bach, devo ammettere, non troppo entusiasta), mi apri’ un mondo sui cani, sul loro modo di esprimersi e di comunicare. Mi suggeri’ tanti libri da leggere, conoscemmo il clicker, il metodo Tellington e Turid Rugas e con un po’ di lavoro e un po’ di pazienza i miei problemi con Bach svanirono, senza che io diventassi piu’ forte!
Cosi’ arrivo’ il secondo cane: Ringo. Un altro bestione che dalla strada era passato al divano di casa mia senza chiedere piu’ di tanto permesso. A questo punto eravamo in tre e per motivi logistici ed economici cercai un campo più vicino a casa dove conobbi tanti altri sport cinofili ed ebbi modo di seguire diversi stage in tanti campie su tanti sport diversi.
Dopo aver tanto vissuto la cinofilia a livello amatoriale era giunto per me il momento di fare sul serio. Cosi’ mi decisi a fare il corso da educatore ed arrivo’ il terzo cane, la piccola Chiqui con cui mi sono divertita e mi diverto ancora con l’agility che e’ rimasta la mia passione.
Oggi Bach e Ringo ci hanno lasciate. Se ne sono andati vecchi e felici, amati e coccolati da tutti.
Chiqui e’ diventata la “sorella maggiore” della piccola Luly e per non mancare di rispetto al re di casa mi tocca ammettere che tra noi c’e’ anche un felino: “Figaro”, fieramente indomabile.
In questi anni ho incontrato tanti cani oltre ai miei. Ad alcuni di loro ho insegnato qualcosa ma tutti hanno insegnato qualcosa a me ed ognuno di loro ha aggiunto un pezzetto a questo grande puzzle la cui prima tessera è stata una piccola splendida palla di pelo.